martedì 17 aprile 2007

Laboratorio: Mediattivismo.

Giovani Comunisti e VitActiva
Presentano:

Lunedì 30 aprile h 18
p.za S. Bolivar, 19 a Corato
presso la sede di Rifondazione Comunista

Mediattivismo.
Fotografia e sviluppo del ®esistente
Laboratorio sulla documentazione audiovisiva nell’azione politica


conduce
Gianluca Sciannameo
scrittore, esperto di documentazione sociale e filmaker

Attraverso la visione di alcuni “reperti”, proponiamo un viaggio da Seattle a Genova, tra i registi militanti della mobilitazione sociale e politica e Indymedia, dalle Street Tv al documentario sociale e politico “classico”.


“L'indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.”
(A. Gramsci)


Sono numerose e diversissime le esperienze che, utilizzando le potenzialità offerte dagli strumenti audiovisivi, hanno prodotto documentazione sociale e politica, creato movimenti attivi e dinamici, contribuito alla crescita di istanze e rivendicazioni, fatto informazione artigianalmente, dal basso.
Ora questo mutevole e complesso movimento capace di produrre nuove ®esistenze sembra in una fase di stallo, per tanti motivi: perché sotto lo scacco di leggi più restrittive sulla diffusione dei materiali, perché i movimenti alternativi e radicali vivono una fase di riflusso, perché incapaci di reinventarsi e riadattarsi ai nuovi veicoli di diffusione in rete dei contenuti, come YouTube!

Proponiamo una riflessione per ricostruire le esperienze che si sono prodotte finora, quali le opzioni sul campo al momento e come poterle impiegare e, possibilmente, sviluppare per sostenere movimenti reali e modificare l’esistente a partire dalla nostra realtà locale.

martedì 3 aprile 2007

Indagine sulla "fuga" degli studenti

VitActiva ha effettuato un’indagine somministrando dei questionari agli studenti delle ultime classi del Liceo Classico, dell’Istituto d’Arte, dell’Istituto Tecnico, dell’Istituto Professionale e del Liceo Scientifico di Ruvo, porgendo loro le seguenti domande: “Continuerai gli studi dopo la maturità?”, “Hai già scelto la facoltà da intraprendere?”, “Se sì, quale?”, “Se no, su quali sei indeciso?”, “Credi di trasferirti altrove per proseguire i tuoi studi?”, “Se sì, in quale città?”, “Se sì, quali motivazioni ti inducono a farlo?”, “Se no, per quale motivo?”.
Tra le diverse scuole sono emerse notevoli differenze.

Il Liceo Classico presenta il tasso più alto di studenti che proseguiranno gli studi: più del 90 % degli studenti è sicuro di continuare i suoi studi, ma solo un terzo di questi ha già scelto la facoltà da intraprendere. Sorprende che solo 5 studenti su 62 abbiano intenzione di iscriversi alla facoltà di lettere e filosofia, mentre le facoltà più quotate sono quelle di giurisprudenza e quelle dell’area sanitaria. Un terzo degli studenti è sicuro di trasferirsi altrove, ma un altro terzo è ancora indeciso. Milano e Siena sono le mete più gettonate. La motivazione principale che spinge i ragazzi a trasferirsi è la maggior organizzazione e offerta di servizi presente nelle facoltà del centro-nord Italia, viceversa i problemi economici sono quelli che frenano la volontà dei maturandi.

Anche al Liceo Scientifico di Ruvo il 90% degli studenti è sicuro di proseguire gli studi, mentre solo un terzo ha scelto la facoltà cui iscriversi. La grande maggioranza degli studenti ha intenzione di intraprendere facoltà scientifiche e dell’area sanitaria. Solo il 13% si trasferirà sicuramente altrove, mentre più del 40% è indeciso. Le mete più gettonate sono Milano e Roma. La motivazione che induce i ragazzi a fare questa scelta è la maggiore fiducia nelle possibilità offerte dalle facoltà del Settentrione. Trattengono i ragazzi le motivazioni economiche e gli affetti.

All’Istituto d’Arte, la metà degli studenti è sicuro di continuare gli studi e una persona su quattro è decisa per la sua iscrizione. Come prevedibile, le facoltà più gettonate sono architettura, conservazione dei beni culturali e altre legate al mondo dell’arte. Un terzo dei maturandi è sicuro di trasferirsi, mentre un altro terzo è indeciso. La meta principale è Roma, ritenuta la facoltà più valida per architettura. Le motivazioni che spingono a partire, ma anche a rimanere sono le stesse degli studenti delle altre scuole.

All’Istituto Tecnico un terzo degli studenti è sicuro di proseguire gli studi, mentre il più è indeciso. Il 40% sa già quale facoltà intraprendere. Le facoltà più gettonate sono quelle giuridico-economiche e quelle dell’area sanitaria.
Solo il 13% è sicuro di andare fuori a studiare, mentre la metà non ha ancora preso una decisione. Roma è la meta più ambita. Come al solito i motivi economici frenano la voglia di trasferirsi, mentre la ricerca di nuove esperienze induce alla partenza.

All’Istituto Professionale quattro persone su dieci sono sicuri di continuare gli studi, ma la metà è ancora indecisa. I pochi ragazzi che continueranno gli studi si dirigono verso le facoltà dell’area sanitaria e dell’ambito giuridico-economico. La quasi totalità rimarrà nel territorio.
Dunque la metà degli studenti a cui è stato somministrato il questionario è decisa a continuare gli studi. Si rivela però una profonda indecisione nella facoltà da intraprendere.
La scelta delle facoltà è molto variegata e spazia dall’area sanitaria, a quella scientifica, e ancora all’area giuridico-economica; in calo quelle umanistiche, ad eccezione di lingue e letterature straniere; riscuotono successo le facoltà artistico-culturali, soprattutto per gli studenti dell’Istituto d’Arte.
Il 20% è sicuro di trasferirsi altrove, il restante 80% è diviso a metà tra studenti indecisi e studenti sicuri di rimanere nel proprio territorio.

Roma raccoglie un terzo degli studenti in procinto di trasferirsi, soprattutto quelli che intendono studiare architettura e materie affini. Segue Milano soprattutto per l’area giuridico-economica. Le due metropoli raccolgono più della metà di coloro che partiranno. La restante metà è frammentata in molte università tra le quali spiccano Bologna, Siena e Firenze.
Interessante è analizzare le motivazioni che spingono i futuri universitari a rimanere nel proprio territorio o a cercare fortuna altrove.
Gli studenti che scelgono di studiare fuori mostrano una maggiore fiducia nelle università del Settentrione, ritenendole migliori per i servizi, l’organizzazione e le prospettive lavorative. Considerano anche l’esperienza di vivere da soli come importante per la loro crescita formativa e personale. Inoltre altri ragazzi sono costretti a iscriversi a università di altre città per l’assenza di particolari indirizzi o per l’assenza della facoltà scelta, in particolare, il DAMS, design e l’accademia militare.
Quelli che invece restano nel proprio territorio, per la maggior parte, sono costretti dai problemi economici a rinunciare al desiderio di studiare altrove. Molti studenti dichiarano anche di non volersi separare dai propri affetti.

Il dato che induce alla riflessione è la diffusissima volontà di frequentare una facoltà fuori sede, ma soprattutto l’impossibilità di soddisfare tale “necessità” per motivi prettamente economici. Inevitabilmente questo dato induce a una riflessione sul piano sociale, dunque l’indagine realizzata da VitActiva apre la strada per un dibattito che abbia l’intento di garantire pari opportunità agli studenti di qualunque estrazione sociale. Un tracciato percorribile, a nostro avviso, è la discussione, con l’intento di realizzare sul nostro territorio le stesse condizioni riscontrabili nelle aree in cui si è manifestata maggiormente la volontà di trasferirsi. Assistiamo a una vera e propria “fuga di cervelli” a livello nazionale, che penalizza inevitabilmente il nostro territorio, per questo riteniamo di dover sottoporre all’attenzione delle autorità competenti in materia il nostro lavoro.