martedì 5 dicembre 2006

Riunione di questa sera

Ricordo ai facenti parte del movimento e ai simpatizzanti di VitActiva, che questa sera si terrà una riunione per fare un bilancio del presidio effettuato domenica e per discutere nelle prossime iniziative.

Intanto notiamo con piacere che qualcuno si è sentito chiamato in causa in merito al volantinaggio effettuato domenica, ammettendo implicitamente le proprie responsabilità riguardo gli atti vandalici descritti nel testo divulgato (da parte nostra non avevamo fatto riferimento a nessun partito-associazione), ed esplicitamente ostentando una completa incompetenza nel campo della filosofia (smentendo in pieno gli organi di stampa, e dimostrando che con la scuola e l'istruzione hanno ben poco a che fare), ignorando l'opera di Hannah Arendt "Vita Activa".

Da parte nostra ignoreremo qualsiasi tipo di provocazione e continueremo per la nostra strada, lasciando rotolare nell'ignoranza chi ignorante è.

domenica 3 dicembre 2006

Testo del volantino: "Per non dimenticare"

PER NON DIMENTICARE

Il 28 novembre 1977, a Bari, in piazza Massari, il diciottenne Benedetto Petrone, operaio poliomelitico e militante di sinistra, viene barbaramente ucciso a sprangate e coltellate da un branco di neofascisti.
Erano quelli i tristi anni del terrorismo rosso e del terrorismo nero, e dei tanti nuclei politici (di estrema destra e di estrema sinistra) che si davano battaglia per le strade e le piazze d’Italia, a forza di colpi di arma da fuoco, coltelli, spranghe e ordigni esplosivi.
Tempi lontani, ma non per questo da dimenticare.

Purtroppo, ancora oggi ci troviamo ad assistere a questo genere di follie: aggressioni e incidenti dovuti a ragioni di stampo politico, o pseudo tale, sono all’ordine del giorno.
Senza andare troppo lontano, lo scorso 20 novembre, a Bari, un giovane omosessuale è stato aggredito da un branco di militanti di estrema destra. E tutto questo per la tendenza sessuale del ragazzo. Una cosa assurda! Il malcapitato ragazzo è finito in ospedale con un trauma cranico e sono stati applicati 18 punti si sutura al volto.

C’è chi, esaltato da ideali finti e anacronistici che mascherano un’innata sete di violenza, si diverte a provocare, danneggiare, aggredire.

Anche a Corato ci sono stati spiacevoli episodi da parte di fazioni di stampo fascista.
Nella nostra cittadina questi elementi si divertono a tappezzare muri di edifici e segnali stradali con scritte e simboli che riconducono al ventennio fascista e al nazismo.
Basta girare per il centro cittadino per notare sui muri una serie interminabile di svastiche, croci celtiche, simboli delle SS naziste, frasi offensive di stampo razzista. Purtroppo, vittime di simili atti vandalici sono stati anche sedi di partiti politici, associazioni, e anche attività commerciali (evidentemente ritenute dai fascisti “non conformi ai loro standard ariani”).
Peccato che organi di stampa locali abbiano parlato di questi gruppi estremisti come di circoli culturali dove predominano la letteratura e gli studi filosofici (vedi i riferimenti a Nietzsche). Che questi “cultori” della filosofia abbiano preso il “Super-uomo” di Nietzsche per un eroe in calzamaglia che gira per Corato armato di bomboletta per sporcare un po’ di muri e serrande? E magari contemporaneamente tappezza di adesivi ogni segnale stradale che capita sotto tiro?
Senza parlare poi dello spiacevole episodio che ha visto come protagonisti sempre militanti neofascisti che per le strade di Corato si sono ritrovati ad offendere e riempire di sputi un ragazzino per il colore della pelle!

Da parte nostra speriamo che cessi questa ondata di vandalismo fascista; che questi “Art Attack” nazisti rimangano nelle case di questi estremisti.

Ricordiamo insieme l’assassinio di Benedetto Petrone, augurandoci di non dover più raccontare di simili episodi.
VitActiva vuole portare l’interesse alla cultura e alla politica tra noi giovani, facendo nascere una libera e sana coscienza. E’ quindi una nostra priorità schierarci contro ogni forma di violenza che limiti la libertà di pensiero.

TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, LO SCRITTO E OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE.
[Art.21 comma I° della Costituzione Italiana]

sabato 2 dicembre 2006

Presidio "Per Non Dimenticare"

Domenica 3 Dicembre in Piazza Cesare Battisti a Corato alle ore 18:00, presidio per ricordare l'assassinio di Benedetto Petrone da parte di un gruppo di neofascisti, e per esprimere la nostra amarezza dinanzi alle forme di violenza "pseudopolitica" che ancora oggi si consumano nelle nostre città.
Per l'occasione sarà distribuito del materiale informativo.

Tutti siete invitati a partecipare.

Presentazione VitActiva

“L’azione, la sola attività che metta in rapporto diretto gli uomini senza la mediazione di cose materiali, corrisponde alla condizione umana della pluralità, al fatto che gli uomini, e non l’Uomo, vivono sulla terra e abitano il mondo.”

[Hanna Arendt – Vita Activa]


Ci sono molti modi e molte parole per definire il progetto VitActiva. Si potrebbe partire dalla necessità fondamentale di affrontare in un contesto collettivo le drammatiche, farsesche, a volte grottesche trasformazioni culturali e sociali di un luogo, di un’epoca, di una prospettiva. Si potrebbe parlare di ciò che eravamo e di ciò che saremo, due aspetti che influenzano necessariamente ciò che siamo oggi – il passato nella sua evoluzione, il futuro con le sue speranze e i suoi progetti – ma sarebbe una spiegazione dottrinale, e alla fine non direbbe nulla su chi siamo, su cosa siamo, e sul modo con cui operiamo.
VitActiva è la ricerca del diritto di pensare, di opinare, di diffidare, di parlare, di dissentire, di non credere per partito preso, di credere “di partito”, di osservare i fatti e non le parole, di cercare un riscontro alle sirene delle promesse politiche e sociali e, nel caso queste sirene si rivelassero illusorie, di svelarne l’inganno.

L’obiettivo non è quello di infangare, di diffamare, di strumentalizzare i fatti subordinandoli alle idee. Il nostro obiettivo è quello di essere gli occhi dei contemporanei sulla realtà che li circonda, oltre le promesse della campagna elettorale, delle sagome che si susseguono sui palchetti con un bagaglio di promesse da elargire alla folla, delle mani che si lavano l’un l’altra con l’acqua della bonaria credulità, del silenzio obbediente.

Alcuni possono pensare che la vita politica di un comune non abbia niente a che vedere con la vita lavorativa o privata del singolo cittadino, del singolo individuo; che si tratti di contesti diversi, e “ognun per se, Dio per tutti”. Ma la verità è che c’è molto da ascoltare, molto da vedere, e molto su cui riflettere. La verità è che le parole – proprio come queste – sono solo una parte, il resto è molto più chiaro ed evidente allo sguardo di tutti, è molto più vicino alle nostre coscienze di quanto non si creda.

VitActiva è un gruppo di giovani che vivono la loro gioventù, la sentono e non la rifiutano, ma prendono coscienza del fatto che l’informazione è un bene prezioso, che la cultura e la società in cui viviamo non sono semplicemente uno sfondo, un fondale, una mappa su cui scarabocchiare a piacere. E’ la nostra cultura, è la nostra società, è la nostra epoca ed è un’epoca controversa, ricca di possibilità e di tragicomiche contraddizioni ad ogni angolo di strada.

Queste contraddizioni sono il nostro obiettivo. Il canale di melma dietro la superstruttura modernizzata, i quartieri su cui la retorica della politica non ha ancora costruito strade percorribili per i cittadini, le immagini della realtà che le promesse disegnano in un modo, e i fatti sporcano in un altro. La testimonianza del signor nessuno che in tempo di candidature faceva parte di un gruppo, quello degli elettori, ma si è ritrovato escluso da ogni aiuto dopo aver messo la “x” al posto giusto.

Noi crediamo che sia importante – veramente importante – l’idea che il Comune rappresenti un’unità, e ne faccia parte ogni rione, ogni quartiere, ogni casa, ogni individuo. Che ogni individuo abbia i mezzi autonomi per pensare, per approvare o contestare, secondo ciò che vede e non secondo ciò che gli viene promesso e poi finisce puntualmente nel dimenticatoio. Che nessun individuo debba sentirsi isolato nella sua realtà. Infine, che il Comune sia la voce di tutte le esigenze, e non semplicemente una struttura colorata al centro della piazza cittadina.