sabato 2 dicembre 2006

Presentazione VitActiva

“L’azione, la sola attività che metta in rapporto diretto gli uomini senza la mediazione di cose materiali, corrisponde alla condizione umana della pluralità, al fatto che gli uomini, e non l’Uomo, vivono sulla terra e abitano il mondo.”

[Hanna Arendt – Vita Activa]


Ci sono molti modi e molte parole per definire il progetto VitActiva. Si potrebbe partire dalla necessità fondamentale di affrontare in un contesto collettivo le drammatiche, farsesche, a volte grottesche trasformazioni culturali e sociali di un luogo, di un’epoca, di una prospettiva. Si potrebbe parlare di ciò che eravamo e di ciò che saremo, due aspetti che influenzano necessariamente ciò che siamo oggi – il passato nella sua evoluzione, il futuro con le sue speranze e i suoi progetti – ma sarebbe una spiegazione dottrinale, e alla fine non direbbe nulla su chi siamo, su cosa siamo, e sul modo con cui operiamo.
VitActiva è la ricerca del diritto di pensare, di opinare, di diffidare, di parlare, di dissentire, di non credere per partito preso, di credere “di partito”, di osservare i fatti e non le parole, di cercare un riscontro alle sirene delle promesse politiche e sociali e, nel caso queste sirene si rivelassero illusorie, di svelarne l’inganno.

L’obiettivo non è quello di infangare, di diffamare, di strumentalizzare i fatti subordinandoli alle idee. Il nostro obiettivo è quello di essere gli occhi dei contemporanei sulla realtà che li circonda, oltre le promesse della campagna elettorale, delle sagome che si susseguono sui palchetti con un bagaglio di promesse da elargire alla folla, delle mani che si lavano l’un l’altra con l’acqua della bonaria credulità, del silenzio obbediente.

Alcuni possono pensare che la vita politica di un comune non abbia niente a che vedere con la vita lavorativa o privata del singolo cittadino, del singolo individuo; che si tratti di contesti diversi, e “ognun per se, Dio per tutti”. Ma la verità è che c’è molto da ascoltare, molto da vedere, e molto su cui riflettere. La verità è che le parole – proprio come queste – sono solo una parte, il resto è molto più chiaro ed evidente allo sguardo di tutti, è molto più vicino alle nostre coscienze di quanto non si creda.

VitActiva è un gruppo di giovani che vivono la loro gioventù, la sentono e non la rifiutano, ma prendono coscienza del fatto che l’informazione è un bene prezioso, che la cultura e la società in cui viviamo non sono semplicemente uno sfondo, un fondale, una mappa su cui scarabocchiare a piacere. E’ la nostra cultura, è la nostra società, è la nostra epoca ed è un’epoca controversa, ricca di possibilità e di tragicomiche contraddizioni ad ogni angolo di strada.

Queste contraddizioni sono il nostro obiettivo. Il canale di melma dietro la superstruttura modernizzata, i quartieri su cui la retorica della politica non ha ancora costruito strade percorribili per i cittadini, le immagini della realtà che le promesse disegnano in un modo, e i fatti sporcano in un altro. La testimonianza del signor nessuno che in tempo di candidature faceva parte di un gruppo, quello degli elettori, ma si è ritrovato escluso da ogni aiuto dopo aver messo la “x” al posto giusto.

Noi crediamo che sia importante – veramente importante – l’idea che il Comune rappresenti un’unità, e ne faccia parte ogni rione, ogni quartiere, ogni casa, ogni individuo. Che ogni individuo abbia i mezzi autonomi per pensare, per approvare o contestare, secondo ciò che vede e non secondo ciò che gli viene promesso e poi finisce puntualmente nel dimenticatoio. Che nessun individuo debba sentirsi isolato nella sua realtà. Infine, che il Comune sia la voce di tutte le esigenze, e non semplicemente una struttura colorata al centro della piazza cittadina.

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