giovedì 24 maggio 2007

"Studenti in fuga", ma il futuro dei nostri giovani può essere qui

da http://www.coratolive.it/ del 23 Maggio 2007

"Studenti in fuga, quanti studenti partiranno dopo la maturità e perché?". E' questo il titolo scelto dai giovani del movimento Vitactiva per la conferenza-dibattito che si è tenuta venerdì scorso presso la Biblioteca Comunale, un lavoro che parte dai giovani in favore dei giovani.

Si è trattato di un appuntamento importante per discutere su un tema di estrema attualità che da sempre attanaglia il nostro territorio.

La "Fuga degli Studenti" verso mete più ambite, dal punto di vista dell'Istruzione o del lavoro, rappresenta un forte limite allo sviluppo stesso delle città e dei paesi del sud italia ed è per questo che la conferenza ha visto la partecipazione di eminenti personaggi, quali l’On. Alba Sasso, VII commissione parlamentare (cultura, scienze e istruzione); il Prof. Dott. Onofrio Caputi Iambrenghi della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Bari; il Prof. Ennio Triggiani, preside della facoltà di Scienze Politiche alla dell’Università degli studi di Bari; il Prof. Felice Tarantini del liceo Ginnasio Statale “A.Oriani” di Corato; l’ass. Franco Caputo, assessore alla pubblica Istruzione di Corato e Raffaele Angarano dell’associazione studentesca “Studenti Indipendenti”.

In apertura il moderatore Giuseppe Cantatore, caporedattore di CoratoLive.it,con l’aiuto di grafici ha illustrato i dati dell’indagine che ha dato spunto alla conferenza ed ha esposto i dubbi dei ragazzi sul fenomeno della fuga degli studenti.

La parola è subito passata al primo relatore, l’assessore Caputo, che è intervenuto sottolineando l’importanza del tema e denunciando la situazione odierna della Scuola, incapace di introdurre i giovani nel mondo del lavoro impegnata esclusivamente ad inculcare mentalità arretrate e non capace di creare gli Imprenditori del futuro.

Il prof. Triggiani ha invece sottolineato come il fenomeno degli “studenti in fuga” sia strettamente legato alla incapacità delle Università del mezzogiorno di adeguarsi ad una società sempre più avanzata. Studiare fuori non è negativo ma si dovrebbe riuscire a creare un movimento bilaterale e non una One Way che riduce gli studenti al sud non sostituendoli con altri di altre regioni.

Inoltre Triggiani ha sottolineato la necessità di un istruzione ai docenti delle scuole Medie Superiori che li possa rendere capaci di consigli mirati in quanto relatori dell’orientamento universitario.

Il preside della facoltà di Scienze Politiche ha alla fine esposto il suo augurio principale: una fine del masochismo generale nelle università che forma i ragazzi ma non riesce subito ad inserirli nel mondo del lavoro, data la presenza di imprenditori che preferiscono il risparmio a lavoratori qualificati.

Nota positiva nella relazione del prof. Caputi Iambrenghi che, attraverso i dati di Almalaurea ha fatto notare la qualificazione delle università scientifiche qui in Italia e l’abilità nell’inserire i giovani nel mondo del lavoro. Anche se subito dopo si è esposto sulle maggiori opportunità delle donne di completare gli studi e inserirsi nel mondo del lavoro e sull’inefficacia della maggior parte dei master proposti dalle università.

Il prof. Tarantini ha invece esposto la sua visione da docente di scuola superiore, avendo registrato nei suoi anni di insegnamento le varie esperienze degli studenti e una certezza sconcertante: nel sud italia pur con la laurea son pochi gli sbocchi adeguati, in quanto l’università di Bari non basa molti indirizzi di studio sul campo agricolo-economico.

“Un rimettermi in gioco”: così ha spiegato la sua iscrizione all’università Raffaele Angarano dopo un’esperienza di lavoro nelle Forze Armate a Cesena e un posto fisso in una fabbrica di Bari (posto che continua a mantenere nonostante gli studi),.

Angarano ha poi invitato tutti i ragazzi a frequentare le lezioni per poter vivere l'università e denunciare ogni problema.

L’intervento conclusivo è toccato all'onorevole Alba Sasso, che dopo aver lodato un pubblico disciplinato e paziente pur se maggiormente giovane, ha analizzato il problema sottolineando la difficoltà della scuola a garantire livelli di esperienza necessari a governare la sapienza.

«La scelta universitaria - ha sottolineato l’onorevole - è una scelta difficile in quanto influisce direttamente sulla vita dei ragazzi ed è per questo che credo che se i ragazzi studiassero in un circuito di esperienze si andrebbe incontro a una vita futura davvero positiva»

La conferenza si è conclusa con i saluti ed ringraziamenti ai relatori ed al Comune di Corato da parte di Pierluigi Diaferia, membro del movimento Vitactiva, che si è dimostrato orgoglioso per l’andamento della conferenza e dei risultati con essa ottenuti, e l’augurio da parte dei relatori, il prof. Tarantini in primis, che questa rappresenti una premessa per futuri contatti tra i giovani coratini e l’università di Bari.


è possibile visionare alcune riprese della conferenza - dibattito cliccando sul link http://www.coratolive.it/news/news.asp?RelatedID=4728

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